Spesso ho raccontato che mi piace fare la turista nella mia città, oggi con Bianca ed i nostri amici siamo andati a visitare il Museo dell’Istituto degli Innocenti in Piazza Santissima Annunziata.
Lo Spedale degli Innocenti al cui interno troviamo il Museo e l’Istituto degli Innocenti fu costruiti a partire dal 141okn, su progetto di Filippo Brunelleschi, finanziato da un lascito di Francesco Datini, un pkoomercante pratese, all’Ospedale di Santa Maria Nuova (l’ospedale più vecchio al mondo 1288) per accogliere i bambini abbandonati. Fu il primo brefotrofio, l’istituto che accoglie e alleva i neonati illegittimi, abbandonati o in pericolo di abbandono, costruito in Europa.
Dal 5 febbraio 1445, giorno in cui venne accolta la piccola Agata Smeralda qui abbandonata, l’Istituto opera ininterrottamente in favore dei bambini, delle madri e delle famiglie.
Nei secoli a seguire, non ha mai abbandonato la sua funzione in difesa dei più piccoli. Oggi ospita un asili nido, una scuola materna, tre case famiglia destinate all’accoglienza di bambini in affido familiare e madri in difficoltà. Nel 1997 diventa il Centro nazionale di documentazione e analisi sull’infanzia e l’adolescenza. Punto di riferimento nazionale ed europeo per la promozione della cura dei diritti dell’infanzia.
Questo complesso è iscritto negli elenchi del patrimonio artistico nazionale già dal 1901.
Museo dell’Istituto degli Innocenti
Per questa visita abbiamo prenotato la visita con guida, ci siamo ritrovati in Piazza alle 10:30 dove Roberta Giusti ci ha spiegato qualcosa in più sulla piazza. Il museo apre tutti i giorni dalle 11 alle 18 escluso il martedì. Per informazioni e prenotazione dei biglietti clicca qui.
L’istituto degli Innocenti dopo aver accolto i bambini abbandonati permetteva loro di studiare, dava a queste piccole creature l’opportunità di avere un riscatto socialeo. Ai bambi venivano insegnato i mestieri per provvedere al loro mantenimento. Prevalentemente le bambine andavano a servizio come domestiche o cuoche mentre i bambini andavano a lavorare nelle botteghe.
Se pensiamo che tutto questo avveniva già dal 1445 in poi, forse dovremmo farci delle domande sulla società odierna.
Il loggiato
Il loggiato progettato dal Brunelleschi rispecchia a pieno la simmetria proporzionata, infatti guardando le arcate si possono notare dei quadrati, le colonne se messe in orizzontale all’altezza dei capitelli, solo la giusta misura per chiudere il quadrato.
Queste misure studiate al millimetro dal Brunelleschi sono per dare il senso corretto della prospettiva. L’istituto degli Innocenti è uno dei primi palazzi rinascimentali costruito a Firenze.

I piani superiori sono di epoche successive al progetto originale, costruite per la necessità di ampliare l’istituto. Negli ultimi anni prima che l’abbandono diventasse illegale, arrivavano circa 2500 bambini l’anno.
A sinistra del portico troviamo ancora visibile la finestra dove venivano lasciati i bambini. Alla finestra furono successivamente messe delle grate per impedire che abbandonassero anche bambini non più neonati.

Piano terra dell’Istituto degli Innocenti
Dentro troviamo un video che ripercorre le tappe fondamentali dell’istituto, dura poco ed è fatto molto bene, noi avevamo Roberta che ci aveva spiegato tutto. Nel 1485 venne abolito l’anonimato dell’abbandono, fu istituito un ufficio dove le madri potevano lasciare i loro figli dando loro in oggetto di riconoscimento. Questo metodo permetteva alle famiglie di poter riprendere il loro figlio, qualora le loro condizioni economiche fossero migliorate.
Nella stanza successiva troviamo alcuni oggetti lasciati ai bambini, oggetti di poco valore come stoffe, fili da cucito, conchiglie che ci fanno capire che le famiglie erano povere, oppure oggetti di valore come gioielli, che ci fanno capire che le famiglie erano benestanti ma concepiti nel peccato.
I love Lego
Dal 13 novembre 2021 al 22 gennaio 2022 oltre al museo potete vedere la mostra temporanea I love lego.
Le sale successive del piano terra sono dedicate alla mostra temporanea della lego.
Troviamo varie realizzazioni molto belle, ogni opera ha accanto la didascalia dove sono scritti i nomi dei supereroi inseriti nelle opere. Un gioco divertente dedicato ai bambini e non solo a loro. Oltre a loro devo ammettere che ci siamo divertiti anche noi adulti.
Non sono mancate opere a tema “Firenze” come il campanile di Giotto e la facciata della chiesa di Santa Croce.
Proseguendo la visita dell’Istituto vediamo prima il cortile dei “Maschi” e poi quello delle “Femmine” dove giocavano i bambini. Dopo le spiegazioni di Roberta siamo un pò tutti più attenti alle simmetrie del loggiato del cortile, è facile, ora, capire che il cortile delle femmine non è stato progettato e realizzato dal Brunelleschi.


L’ultima stanza da vedere a questo piano è l’archivio. Questa stanza non è aperta al pubblico, possiamo solo guardare l’interno dalla porta, l’immensità degli scaffali, stipati da faldoni, contenenti i documenti dei troppi bambini che hanno vissuto qui.

Secondo piano
Salendo al secondo piano arriviamo in un lungo corridoio dove sono esposti quadri risalenti all’epoca rinascimentale, ma ad attirare la mia attenzione è il grande quadro che noto in fondo al corridoi all’interno di una stanza separata. Vengo attratta dalla nitidezza dei colori, soprattutto dal rosso vivace e vivo.

Adorazione dei Magi degli Innocenti

Domenico Ghirlandaio -1485 -1488
Questa opera fu commissionata al Ghirlandaio da Francesco di Giovanni Tesori, priore dell’Istituto, da posizionare dietro l’altare maggiore della chiesa annessa.
Curiosità fu’ firmato un contratto molto dettagliato tra le due parti, dove il Priore volle mettere per iscritto che sarebbe stato lo stesso Ghirlandaio a dipingere la pala. Al termine dell’opera solo se il committente fosse stato pienamente soddisfatto avrebbe pagato l’artista.
Il Ghirlandaio ha voluto inserire nell’opera anche il priore (seconda figura a sinistra vestito di nero), il viso che spunta accanto al priore è l’artista stesso.
Vedendo quest’opera con Bianca ci confrontavamo su dove poterla posizionare a casa nostra, sfortunatamente non abbiamo una parte così grande. Quando si dice che sognare non costa niente!
Sfatiamo un mito
Tutti noi siamo cresciuti con la convinzione che il colore rosa identifica le femmine, mentre l’azzurro i maschi. In poche righe farò crollare le vostre/nostre convinzioni.
Per secoli i colori erano inverti, le femmine erano in azzurro i maschi in rosa.
L’azzurro identificava le femmine, l’azzurro del mantello della Madonna, mentre i maschi erano rappresentati del rosa, un rosso sbiadito, a raffigurare la forza di Marte.


Come potete osservare da questi putti il maschietto era fasciato dal lenzuolo rosso. All’epoca il colore rosso era il più difficile da ottenere, ecco perchè sembra un rosa.
Vi starete chiedendo come mai oggi i colori sono invertiti? Grazie a Roberta ho la risposta. Con la messa in commercio della Barbie il rosa diventa il colore identificativo delle femmine e l’azzurro dei maschi. Secoli di tradizioni spazzate vie da una bambola che ne inverte l’ordine. Ma anche dalle aziende di abbigliamento che negli anni ’40 iniziano la produzione di vestiti per bambini in rosa per le femmine e azzurro per i maschi, senza nessun motivo apparente.
Terzo piano dell’Istituto degli Innocenti
Il terzo e ultimo piano è stato costruito in epoca successiva, era adibita a lavanderia, era qui che si faceva il bucato e si stendevano le lenzuala per farle asciugare.
Oggi al terzo piano troviamo il Caffè del Verone che permette di prendere un aperitivo sui tetti di Firenze ammirandone il panorama. E’ un pò caro, ma una volta si può fare. L’accesso al bar è diverso dall’accesso al museo per permettere anche a chi non vuol vedere il museo di ammirare la città.


Piazza della Santissima Annunziata
L’Istituto degli Innocenti si affaccia nella Piazza della Santissima Annunziata situata poco lontano da piazza Duomo.
Abbiamo poco tempo per una spiegazione completa della piazza ma Roberta ha il tempo per dirci una curiosità che in pochi conoscono.
Al centro alla piazza troviamo la statua equestre di Ferdinando I de’ Medici. Sul retro del basamento, c’è un cartiglio che raffigura uno sciame di api, con al centro l’ape regina.
La leggenda narra che le madri portassero qui i figli irrequieti, per farli calmare, infatti solo dopo aver contato tutte le api sarebbero potuti andare via. L’impresa non è certo delle più facili, considerato che le api, sono disposte in modo concentrico ma sfalsato rispetto all’ape regina.
Poveri bambini, chissà per quanto tempo sono rimasti lì a contare… comunque le api sono 91.



Siamo arrivati alla fine del nostro giro turistico, purtroppo sta piovendo e non possiamo soffermarci ancora in piazza. Nell’ultimo mese il fine settimana ha sempre piovuto, non sopporto l’inferno.
In Conclusione
Consiglio questa location? La consiglio al 60%
La consiglio per il valore sociale assolutamente si, dopo tutto è il primo luogo al mondo che si prende cura degli abbandonati e dei loro diritti, si sta parlando del 1445. Per la parte artistica andate a vederlo solo se avete visto gran parte di Firenze. Per un soggiorno di due giorni ci sono altre cose più belle da vedere.
Vi lascio i riferimenti di Roberta Giusti la Nostra guida strepitosa.
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