Le Tre Cime di Lavaredo, come sopravvivere.

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Le Tre Cime di Lavaredo in Alto Adige sono il simbolo delle Dolomiti. Situate nell’omonimo parco naturale, dal 2009 fanno parte del Patrimonio Naturale dell’Umanità.

La più alta è la centrale con 2.999 m sul livello del mare, seguita dalla cima ad Ovest con 2.973 m sul livello del mare, per finire con la cima ad Est con 2.857 m sul livello del mare.

Meta per gli appassionati delle escursioni, trekking e ferrate, ogni anno attira migliaia di visitatori.

Fortunatamente ci sono percorsi anche per persone poco esperte e alle prime armi come me, che altrimenti non sarebbero sopravvissute alla fatica.

A suggerire questo visita è stata la mia compagna di viaggio e amica Sonia, tra le due, è lei quella montanare, io sono più da mare o città. Mi lascio comunque convincere ad affrontare questa impresa, perchè la curiosità che è in me di provare nuove esperienze e visitare nuovi luoghi vince sempre su tutto.

La nostra albergatrice ci informa che l’affluenza è ancora alta, anche se siamo a metà settembre, quindi sveglia presto, colazione appena apre il buffet e via dirette alle tre cime.

Come arrivare

Lasciamo il nostro albergo a Rasun di Sopra, verso le 8:00, tempo di percorrenza in macchina è di circa 1 ora.

Prendiamo la Strada Statale 49 della Pusteria per poi proseguire per la E66 e Strada Statale 51 di Alemagna, arriviamo cosi al casello del parcheggio dove facciamo circa 10 minuti di file, per poter pagare il parcheggio, 30 € per l’auto. Dopo il pagamento del pedaggio saliamo ai parcheggi dove troviamo gli addetti che ci indicano in quale parcheggio lasciare la macchina.

Siamo così arrivate al rifugio Auronzo a 2.320 m sul livello del mare.

Percorso 101 delle Tre cime di Lavaredo

Il punto di partenza per la nostra escursione è il Rifugio Auronzo, da qui vengono indicati i vari percorsi da fare per poter arrivare al Rifugio Locatelli che è la nostra meta, il nostro percorso è il numero 101. E’ il percorso più facile, abbiamo letto che possono farlo anche gli inesperti o i bambini.

Per me è la prima vacanza in montagna di tutta la mia vita, (eccetto per la settimana bianca in adolescenza) ho sempre preferito il mare o la scoperta di nuove città. Cammino molto ma sempre in piano, Firenze è in piano non ci sono salite. Questo è il mio battessimo alle ‘scalate’.

Strada d’andata

Iniziamo il primo tratto di strada circondati dalla nebbia, per me era nebbia, Sonia mi dice che sono nuvole, nebbia o nuvole il risultato non cambia, la visibilità è bassa. Ma come dicono gli esperti ‘ il tempo in montagna cambia repentinamente’ così poco dopo siamo in pieno sole.

Questo primo tratto dal Rifugio Auronzo al Rifugio Lavaredo lo percorriamo in circa 10 minuti. E’ un tratto facile quasi pianeggiante. Arriviamo così al rifugio Lavaredo e facciamo la sosta bagno e foto.

Rifugio Lavaredo

Mentre aspetto Sonia, guardo il cartello delle informazioni, siamo a 2.344 m e dobbiamo arrivare a 2.405 m, che vuoi che sia meno di 100 m di dislivello.

Inizio a guardare i vari sentieri, il n 101 (il nostro) sembra abbastanza pianeggiante eccetto per la prima salita. (posso facela)

Dopo aver scrutato con molta attenzione il percorso, siamo pronte, andiamo. Arrivate al termine della prima salita, ho il cuore in gola, io e la tachicardia siamo una cosa sola.

Avviso Sonia che in borsa ho le pasticche, si perchè lo scorso anno ho avuto un problema cardiaco. Caso mai dovessi sentirmi male nuovamente, chiama pure l’elisoccorso almeno non faccio la strada di ritorno.

Da qui iniziamo con un andatura un pò più simile a quella di un bradipo. Così facendo riusciamo ad arrivare lateralmente alle Tre Cime di Lavaredo. E’ qui che inizio a chiedermi chi me l’abbia fatto fare.

Riprendiamo fiato, scattiamo molto foto e pronte per l’ultimo tratto di strada che ci porterà al Rifugio Locatelli. Da qui la strada diventa più larga e facile da fare, è molto pianeggiante con 4 discese, che purtroppo al ritorno saranno Salite! AIUTO! Datemi una bombola di ossigeno.

Dopo 2 ore e dico solo 2 ore, arriviamo alla nostra meta. Rifugio Locatelli siamo arrivate!

Ora si mangia, perchè ce lo siamo meritate e al diavolo le calorie, tanto oggi ne abbiamo già bruciate tantissime.

Ci facciamo rapire da questo panorama esageratamente bello, ovunque posiamo lo sguardo veniamo rapite dall’immensità delle montagne, dal l’aria pulita e dal cielo limpido.

Strada di ritorno dalle Tre Cime di Lavaredo

E’ giunto il momento di andare, ma non prima di scattare le ultime foto. Sull’altro versante del rifugio vediamo due laghetti, che abbiamo fotografato dall’alto. Fortunatamente per noi lo Zoom è già stato inventato. Scendere vorrebbe dire che poi dobbiamo risalire, ed io non posso farcela, lo vedo bene anche da qui.

Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa cosa perde ma non sa cosa trova, e con questo motto che ci accompagna ripercorriamo la strada di ritorno.

Questa volta siamo pronte anche ad affrontare le salite, senza far partire la tachicardia, 40 passi e ferme. Ebbene si, contavo i passi durante la salita e ci fermavamo.

Non c’è mai un solo modo di fare le cose, ognuno di noi affronta il sentiero come meglio crede, pensavo che saremmo state dei bradipi, invece avevamo un andatura da tartaruga. Ma non ci interessava, perchè con la nostra andatura lenta, siamo comunque arrivate e tornate indietro, senza soccombere.

Ho provato una grande soddisfazione nel portare a termine questa impresa, io che cammino solo in città, nessuno credeva che ce l’avrei fatta, a dire la verità nemmeno io avrei scommesso su di me.

Arrivate alla macchina, inutile negare che eravamo ‘morte’ ci siamo riposate per un pò prima di ripartire. Il nostro programma prevedeva di andare al lago di Misurina e poi a Cortina. I programmi non si cambiano e siamo ripartite per le altre due mete in programma per la giornata.

Arrivate in albergo alle 19:30 doccia rilassante, cena e subito a letto, credo sia la prima volta che alle 22:00 dormivamo entrambe come angioletti.

In conclusione

Consiglio questa location? Assolutamente si, approvate al 100%.

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