Un Week End sul lago di Carezza – Dolomiti

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Per in nostro ultimo giorno in Trentino ci dedichiamo alla visita del lago di Carezza.

Quest’anno Bianca ha deciso di venire in montagna, quindi siamo tornate a Rasun di Sopra ed abbiamo alloggiato nello stesso albergo dello scorso anno.

Dopo aver visto il Lago di Braies, il lago di Anterselva e Misurina, oggi torniamo a Firenze ma prima facciamo una deviazione per visitare il lago di Carezza.

Il lago di Carezza o lago Arcobaleno

Il lago di Carezza è un piccolo lago alpino situato nella Val d’Ega a 1.534 m nel comune di Nova Levante, a circa 25 km da Bolzano, circondato da boschi di abeti alle pendici del monte Latemar.

Questo lago è famoso per i colori che si riflettono sulla superficie dell’acqua per questo nella lingua ladina viene chiamato “Lec de Ergobando” (o “arcoboàn“), Lago Arcobaleno”. Oltre alla leggenda tra una sirena e un mago.

Il lago è privo di immissari visibili ed è alimentato da sorgenti sotterranee provenienti dal Massiccio del Latemar, ecco perchè la sua estensione e la sua profondità variano a seconda della stagioni. Il lago è lungo 300 m e largo di 137 m, può raggiungere una profondità di 22 metri.

Il perimetro è delimitato da una staccionata che non può essere oltrepassata, perchè considerata un area protetta ed è vietato fare il bagno.

E’ possibile fare il giro del lago in una decina di minuti, il percorso ha poco dislivello ed è adatto anche a chi come noi non è abituato a camminare. Noi ci abbiamo messo una mezzoretta, perchè ad ogni angolo ci fermavamo a fare delle foto.

In prossimità del lago abbiamo trovato un parcheggio a pagamento. Esiste un tunnel coperto che collega il parcheggio al lago senza dover attraversare la strada. Purtroppo oggi pioveva e non siamo riuscite a vedere il lago in tutto il suo splendore. In prossimità del parcheggio ci sono negozi, bar e tavole calde.

La leggenda della Ninfa Ondina

Si narra che le acque del lago fossero abitate dalla Ninfa Ondina che fece innamorare, suo malgrado, lo stregone del Latemar. Lo stregone non accettava il rifiuto di Ondina, così un giorno per attirare la sua attenzione fece apparire un arcobaleno. Ondina incuriosita usci dalle acque del lago, ma quando vide lo stregone si inabissò nuovamente. Il mago arrabbiato per l’ennesimo rifiuto prese l’arcobaleno e lo getto in mille pezzi nel lago. da quel giorno nelle acque del lago di Carezza si rispecchiano tutti i colori dell’iride.

Nel 2005 è stata posta in uno scoglio, una statua in bronzo raffigurante Ondina, opera dello scultore Rinaldo “Reinhold” Cigolla.

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